MASSIMO CACCIAPUOTI
ELOGIO DELLA FUGA
“Quando non può più lottare contro il vento e il mare per seguire la sua rotta, il veliero ha due possibilità: l’andatura di cappa (il fiocco a collo e la barra sottovento) che lo fa andare alla deriva, e la fuga davanti alla tempesta con il mare in poppa e un minimo di tela. La fuga è spesso, quando si è lontani dalla costa, il solo modo di salvare barca e equipaggio. E in più permette di scoprire rive sconosciute che spuntano all’orizzonte delle acque tornate calme”
 (H. Laborit, Elogio della fuga, 1976)
© Massimo Cacciapuoti, Elogio della fuga
© Massimo Cacciapuoti, Elogio della fuga
© Massimo Cacciapuoti, Elogio della fuga
© Massimo Cacciapuoti, Elogio della fuga
© Massimo Cacciapuoti, Elogio della fuga
© Massimo Cacciapuoti, Elogio della fuga
© Massimo Cacciapuoti, Elogio della fuga
© Massimo Cacciapuoti, Elogio della fuga
© Massimo Cacciapuoti, Elogio della fuga
© Massimo Cacciapuoti, Elogio della fuga
© Massimo Cacciapuoti, Elogio della fuga
© Massimo Cacciapuoti, Elogio della fuga
© Massimo Cacciapuoti, Elogio della fuga
© Massimo Cacciapuoti, Elogio della fuga
LUCIANO D'INVERNO
VEDUTE FLEGREE
Sono tornato con nuove visioni a distanza di circa venti anni dal mio primo lavoro realizzato nei Campi Flegrei ( Qui i piedi non si posano per terra).Questa volta l’esigenza nasce dopo aver letto “L’amante del Vulcano” di Susan Sontag. In realtà mi incuriosiva la figura di Sir William Hamilton  che giunse nella città di Napoli il 17 novembre 1764 come ambasciatore del re d’inghilterra.
Attento osservatore, amante del sublime, Hamilton incarico Pietro Fabris di disegnare i vulcani dell’Italia meridionale, e curare le pubblicazione inviate alla Royal Society di Londra. Attratto da queste vedute alcune delle quali sui Campi Flegrei raccolte nel volume “Campi Phlegrei  Osservazione sui Vulcani Del Regno  delle Due Sicilie” ho sentito l’esigenza di lasciarmi coinvolgere da alcuni di questi luoghi forse con il tentativo di entrare in contatto con fantasmi di altri tempi.
© Luciano D'Inverno, Vedute Flegree
© Luciano D'Inverno, Vedute Flegree
© Luciano D'Inverno, Vedute Flegree
© Luciano D'Inverno, Vedute Flegree
© Luciano D'Inverno, Vedute Flegree
© Luciano D'Inverno, Vedute Flegree
© Luciano D'Inverno, Vedute Flegree
© Luciano D'Inverno, Vedute Flegree
© Luciano D'Inverno, Vedute Flegree
© Luciano D'Inverno, Vedute Flegree
FABIO DONATO
OMAGGIO A MAN RAY
© Fabio Donato, Omaggio a Man Ray
© Fabio Donato, Omaggio a Man Ray
© Fabio Donato, Omaggio a Man Ray
© Fabio Donato, Omaggio a Man Ray
© Fabio Donato, Omaggio a Man Ray
© Fabio Donato, Omaggio a Man Ray
© Fabio Donato, Omaggio a Man Ray
© Fabio Donato, Omaggio a Man Ray
© Fabio Donato, Omaggio a Man Ray
© Fabio Donato, Omaggio a Man Ray
© Fabio Donato, Omaggio a Man Ray
© Fabio Donato, Omaggio a Man Ray
© Fabio Donato, Omaggio a Man Ray
© Fabio Donato, Omaggio a Man Ray
FRANCO ESSE
L'ISOLA DI ARTURO
Lungo i percorsi e le sensazioni di Arturo si snoda questa rivisitazione di Procida.
Non a caso ho scelto la tecnica del bianco-nero, le cui potenzialità nell'aumentare i contrasti, nel reinterpretare la luce, creano la possibilità di riempire gli spazi scuri con stralci del libro, in modo da accompagnare osservatore in una rilettura romantico-visiva della storia e dei luoghi.
La realizzazione di questo progetto nasce dalla collaborazione con la Giacometti Group, leader nel campo delle nuove tecnologie di stampa, proiettando lo stesso in un mondo apparentemente non fruibile, quello dei non vedenti.
Immagini sensoriali, stampate in formato 130x100 con una tecnica di stampa a rilievo, tatti-le. Vanno toccate, a occhi chiusi, per sentire sotto le dita la sabbia, il legno, il tufo. Fotografie materiche che avranno anche la didascalia in Braille.
© Franco Esse, L'Isola di Arturo
© Franco Esse, L'Isola di Arturo
© Franco Esse, L'Isola di Arturo
© Franco Esse, L'Isola di Arturo
© Franco Esse, L'Isola di Arturo
© Franco Esse, L'Isola di Arturo
© Franco Esse, L'Isola di Arturo
© Franco Esse, L'Isola di Arturo
LUCIANO FERRARA
ERA DE MAGGIO '87 - '90
Napoli è la città dove credo si viva da secoli un “tempo mitologico", il tempo della festa. Ed è per questo che, da sempre, vivo in questa città una dimensione professionale straordinaria. Qui, il mio gesto di fermare l’istante, di conservarlo e poi di proporlo, non è quello di salvare le gesta di un popolo dall’oblio, ma nasce da un profondo sentimento rievocativo del tempo della festa. E questo mio lavoro fotografico dei primi due scudetti del Napoli, 87/90, è un ponte per vivere con la stessa intensità il nuovo “tempo della festa”, che un popolo intero, sparso in tutto il mondo, sta vivendo per lo scudetto del maggio 2023, che presto diventerà storia e mito.    
Luciano Ferrara
© Luciano Ferrara, Era de maggio 1987 - 1990
© Luciano Ferrara, Era de maggio 1987 - 1990
© Luciano Ferrara, Era de maggio 1987 - 1990
© Luciano Ferrara, Era de maggio 1987 - 1990
© Luciano Ferrara, Era de maggio 1987 - 1990
© Luciano Ferrara, Era de maggio 1987 - 1990
© Luciano Ferrara, Era de maggio 1987 - 1990
© Luciano Ferrara, Era de maggio 1987 - 1990
© Luciano Ferrara, Era de maggio 1987 - 1990
© Luciano Ferrara, Era de maggio 1987 - 1990
© Luciano Ferrara, Era de maggio 1987 - 1990
© Luciano Ferrara, Era de maggio 1987 - 1990
© Luciano Ferrara, Era de maggio 1987 - 1990© Luciano Ferrara, Era de maggio 1987 - 1990© Luciano Ferrara, Era de maggio 1987 - 1990
© Luciano Ferrara, Era de maggio 1987 - 1990© Luciano Ferrara, Era de maggio 1987 - 1990© Luciano Ferrara, Era de maggio 1987 - 1990
GIOVANNI IZZO
CROCE DOMITIA: STORIE DI TRATTA
"Non fotografo neri, disagiati, prostitute,drogati,trans, spacciatori.  Fotografo l'umanità, fotografo l'essere umano!"
© Giovanni Izzo, Croce domitia: Storie di tratta
© Giovanni Izzo, Croce domitia: Storie di tratta
© Giovanni Izzo, Croce domitia: Storie di tratta© Giovanni Izzo, Croce domitia: Storie di tratta
© Giovanni Izzo, Croce domitia: Storie di tratta© Giovanni Izzo, Croce domitia: Storie di tratta
© Giovanni Izzo, Croce domitia: Storie di tratta
© Giovanni Izzo, Croce domitia: Storie di tratta
© Giovanni Izzo, Croce domitia: Storie di tratta
© Giovanni Izzo, Croce domitia: Storie di tratta
© Giovanni Izzo, Croce domitia: Storie di tratta
© Giovanni Izzo, Croce domitia: Storie di tratta
© Giovanni Izzo, Croce domitia: Storie di tratta
© Giovanni Izzo, Croce domitia: Storie di tratta
© Giovanni Izzo, Croce domitia: Storie di tratta
© Giovanni Izzo, Croce domitia: Storie di tratta
ROBERTO SALOMONE
MIGRANTI
Il progetto fotografico racconta la crisi migratoria in corso in Europa. Dal 2011 in poi, partendo da Lampedusa, ho documentato la vita dei migranti che provano ad entrare in Europa. Molto spesso le fotografie sono state scattate in zone di confine come Idomeni in Grecia, a Bihac in Bosnia e a Ventimiglia in Italia. Dal 2011 nulla è cambiato. La traversata del Mediterraneo è ancora la rotta più mortale che esista per i migranti e i venti xenofobi si fanno largo tra le frange della popolazione europea. Nel settembre 2023 sono tornato ancora a Lampedusa per assistere alla prova tangibile del totale fallimento delle politiche italiane ed europee sulla questione migratoria.
© Roberto Salomone, Migranti
© Roberto Salomone, Migranti
© Roberto Salomone, Migranti
© Roberto Salomone, Migranti
© Roberto Salomone, Migranti
© Roberto Salomone, Migranti
© Roberto Salomone, Migranti
© Roberto Salomone, Migranti
© Roberto Salomone, Migranti
© Roberto Salomone, Migranti
© Roberto Salomone, Migranti
© Roberto Salomone, Migranti
© Roberto Salomone, Migranti
© Roberto Salomone, Migranti
LORENZO LEONE
DISCO NOT DISCO
Progetto selezionato dal Comitato Scientifico di PFF
Scrive Luca Sorbo, Consulente Scientifico di Pozzuoli Foto Fest:
"𝘜𝘯 𝘧𝘰𝘵𝘰𝘨𝘳𝘢𝘧𝘢𝘳𝘦 𝘥𝘪𝘳𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘪𝘵𝘢 𝘶𝘯𝘢 𝘳𝘪𝘤𝘦𝘳𝘤𝘢 𝘷𝘪𝘴𝘪𝘷𝘢 𝘥𝘦𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘯𝘯𝘪 𝘚𝘦𝘵𝘵𝘢𝘯𝘵𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘕𝘰𝘷𝘦𝘤𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘎𝘢𝘣𝘳𝘪𝘦𝘭𝘦 𝘉𝘢𝘴𝘪𝘭𝘪𝘤𝘰 𝘦 𝘔𝘢𝘴𝘴𝘪𝘮𝘰 𝘝𝘪𝘵𝘢𝘭𝘪,𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘳𝘰𝘯𝘵𝘢𝘳𝘰𝘯𝘰 𝘤𝘰𝘯 𝘪𝘭 𝘮𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘥𝘦𝘪 𝘭𝘰𝘤𝘢𝘭𝘪 𝘥𝘢 𝘣𝘢𝘭𝘭𝘰. 𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘪 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘪 𝘭𝘶𝘰𝘨𝘩𝘪, 𝘱𝘦𝘳ò, 𝘥𝘶𝘳𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘪𝘭 𝘊𝘰𝘷𝘪𝘥 𝘷𝘪𝘷𝘰𝘯𝘰 𝘪𝘯 𝘶𝘯𝘢 𝘥𝘪𝘮𝘦𝘯𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘱𝘳𝘰𝘧𝘰𝘯𝘥𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘥𝘪𝘷𝘦𝘳𝘴𝘢, 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘯𝘥𝘰 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘯𝘰𝘯 𝘧𝘶𝘯𝘻𝘪𝘰𝘯𝘢𝘯𝘵𝘪. 𝘓𝘦 𝘥𝘪𝘴𝘤𝘰𝘵𝘦𝘤𝘩𝘦 𝘧𝘰𝘵𝘰𝘨𝘳𝘢𝘧𝘢𝘵𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘭𝘢 𝘭𝘦 𝘭𝘶𝘤𝘪 𝘥𝘪 𝘴𝘪𝘤𝘶𝘳𝘦𝘻𝘻𝘢 𝘥𝘪𝘷𝘦𝘯𝘵𝘢𝘯𝘰 𝘶𝘯 𝘭𝘶𝘰𝘨𝘰 𝘦𝘮𝘣𝘭𝘦𝘮𝘢𝘵𝘪𝘤𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘣𝘭𝘰𝘤𝘤𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘪 è 𝘢𝘷𝘶𝘵𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘱𝘢𝘯𝘥𝘦𝘮𝘪𝘢. 𝘓𝘶𝘰𝘨𝘩𝘪 𝘱𝘦𝘳 𝘦𝘤𝘤𝘦𝘭𝘭𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘦𝘱𝘶𝘵𝘢𝘵𝘪 𝘢𝘭 𝘥𝘪𝘷𝘦𝘳𝘵𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰, 𝘢𝘭 𝘳𝘶𝘮𝘰𝘳𝘦, 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘶𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦, 𝘧𝘰𝘵𝘰𝘨𝘳𝘢𝘧𝘢𝘵𝘪 𝘷𝘶𝘰𝘵𝘪 𝘦 𝘴𝘪𝘭𝘦𝘯𝘻𝘪𝘰𝘴𝘪, 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘲𝘶𝘢𝘴𝘪 𝘪𝘳𝘳𝘪𝘤𝘰𝘯𝘰𝘴𝘤𝘪𝘣𝘪𝘭𝘪. 𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘴𝘵𝘳𝘢𝘯𝘪𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 è 𝘮𝘦𝘵𝘢𝘧𝘰𝘳𝘢 𝘦𝘧𝘧𝘪𝘤𝘢𝘤𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘯𝘰𝘴𝘵𝘳𝘰 𝘴𝘵𝘳𝘢𝘯𝘪𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘪𝘰𝘳𝘦 𝘥𝘶𝘳𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘪𝘭 𝘭𝘰𝘤𝘬𝘥𝘰𝘸𝘯: 𝘪𝘯 𝘧𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘯𝘰𝘪 𝘢𝘣𝘣𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘥𝘰𝘷𝘶𝘵𝘰 𝘷𝘪𝘷𝘦𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘭𝘦 𝘴𝘰𝘭𝘦 𝘭𝘶𝘤𝘪 𝘥𝘪 𝘴𝘪𝘤𝘶𝘳𝘦𝘻𝘻𝘢, 𝘳𝘪𝘯𝘶𝘯𝘤𝘪𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘢 𝘵𝘢𝘯𝘵𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘯𝘰𝘴𝘵𝘳𝘢 𝘲𝘶𝘰𝘵𝘪𝘥𝘪𝘢𝘯𝘪𝘵à.".
© Lorenzo Leone, DISCO NOT DISCO
© Lorenzo Leone, DISCO NOT DISCO
© Lorenzo Leone, DISCO NOT DISCO
© Lorenzo Leone, DISCO NOT DISCO
© Lorenzo Leone, DISCO NOT DISCO
© Lorenzo Leone, DISCO NOT DISCO
© Lorenzo Leone, DISCO NOT DISCO
© Lorenzo Leone, DISCO NOT DISCO
NELLA TARANTINO
ANANKE
Progetto selezionato dal Comitato Scientifico di PFF
Scrive di ANANKE Luca Sorbo, consulente scientifico di PFF:
"𝘜𝘯𝘢 𝘳𝘪𝘤𝘦𝘳𝘤𝘢 𝘷𝘪𝘴𝘪𝘷𝘢 𝘪𝘯𝘵𝘳𝘪𝘴𝘢 𝘥𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘨𝘳𝘢𝘯𝘥𝘦 𝘧𝘰𝘳𝘻𝘢 𝘱𝘰𝘦𝘵𝘪𝘤𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘪𝘯𝘥𝘢𝘨𝘢 𝘭𝘢 𝘤𝘢𝘱𝘢𝘤𝘪𝘵à 𝘥𝘦𝘭 𝘧𝘰𝘵𝘰𝘨𝘳𝘢𝘧𝘢𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘳𝘢𝘱𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘳𝘴𝘪 𝘤𝘰𝘯 𝘪𝘭 𝘮𝘪𝘴𝘵𝘦𝘳𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘷𝘪𝘵𝘢, 𝘤𝘰𝘯 𝘪𝘭 𝘧𝘶𝘵𝘶𝘳𝘰 𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘰𝘭𝘰 𝘤𝘰𝘯 𝘤𝘪ò 𝘤𝘩𝘦 è 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘰. 𝘙𝘰𝘭𝘢𝘯𝘥 𝘉𝘢𝘳𝘵𝘩𝘦𝘴 𝘢𝘧𝘧𝘦𝘳𝘮𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘰𝘨𝘯𝘪 𝘧𝘰𝘵𝘰 è 𝘶𝘯𝘢 𝘮𝘢𝘴𝘤𝘩𝘦𝘳𝘢 𝘥𝘪 𝘮𝘰𝘳𝘵𝘦. 𝘓'𝘢𝘶𝘵𝘳𝘪𝘤𝘦 è 𝘤𝘰𝘯𝘷𝘪𝘯𝘵𝘢, 𝘢𝘭 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘢𝘳𝘪𝘰, 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘶𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘶𝘱𝘦𝘳𝘧𝘪𝘤𝘪𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘦 𝘪𝘮𝘱𝘳𝘰𝘯𝘵𝘦 𝘥𝘪 𝘭𝘶𝘤𝘦 𝘳𝘦𝘨𝘪𝘴𝘵𝘳𝘢𝘯𝘰 𝘤𝘪 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘪 𝘴𝘦𝘨𝘯𝘪 𝘥𝘪 𝘤𝘪ò 𝘤𝘩𝘦 𝘱𝘰𝘵𝘳𝘦𝘮𝘮𝘰 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦. 𝘜𝘯𝘢 𝘥𝘪𝘮𝘦𝘯𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘮𝘢𝘨𝘪𝘤𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘧𝘰𝘵𝘰𝘨𝘳𝘢𝘧𝘢𝘳𝘦 𝘥𝘦𝘯𝘴𝘢 𝘥𝘪 𝘴𝘶𝘨𝘨𝘦𝘴𝘵𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘦𝘥 𝘦𝘷𝘰𝘤𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪. 𝘓'𝘢𝘶𝘵𝘳𝘪𝘤𝘦 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘪𝘯𝘰𝘴𝘴𝘪 𝘥𝘪𝘤𝘩𝘪𝘢𝘳𝘢 : "...𝘙𝘪𝘶𝘴𝘤𝘪𝘳ò 𝘢 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘦𝘳𝘦 𝘯𝘦𝘭 𝘵𝘶𝘰 𝘷𝘰𝘭𝘵𝘰, 𝘳𝘪𝘵𝘳𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘧𝘰𝘵𝘰𝘨𝘳𝘢𝘧𝘪𝘢, 𝘲𝘶𝘦𝘭 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘢𝘳à 𝘪𝘭 𝘵𝘶𝘰 𝘷𝘰𝘭𝘵𝘰 𝘥𝘰𝘮𝘢𝘯𝘪 ? 𝘋𝘪𝘴𝘴𝘦𝘻𝘪𝘰𝘯𝘢𝘳𝘯𝘦 𝘭𝘢 𝘤𝘢𝘳𝘯𝘦, 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘋𝘦𝘮𝘰𝘤𝘳𝘪𝘵𝘰 𝘭𝘢 𝘤𝘢𝘳𝘯𝘦 𝘥'𝘢𝘯𝘪𝘮𝘢𝘭𝘦, 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘦𝘳 𝘤𝘰𝘴𝘵𝘳𝘶𝘪𝘳𝘦 𝘧𝘪𝘯𝘵𝘦 𝘮𝘦𝘤𝘤𝘢𝘯𝘪𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘢𝘶𝘴𝘢𝘭𝘪, 𝘮𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘪𝘯𝘰𝘭𝘵𝘳𝘢𝘳𝘮𝘪 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘯𝘢𝘵𝘶𝘳𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘵𝘶𝘢 𝘢𝘯𝘪𝘮𝘢, 𝘢𝘷𝘷𝘦𝘳𝘵𝘪𝘳𝘦 𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘤𝘤𝘪𝘥𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘦 𝘭'𝘪𝘮𝘱𝘳𝘦𝘷𝘪𝘴𝘵𝘰, 𝘨𝘭𝘪 𝘦𝘳𝘳𝘰𝘳𝘪 𝘦 𝘨𝘭𝘪 𝘪𝘯𝘨𝘢𝘯𝘯𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘪𝘯𝘦𝘷𝘪𝘵𝘢𝘣𝘪𝘭𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘪𝘯𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘦𝘳𝘢𝘪. 𝘈𝘧𝘧𝘪𝘯𝘤𝘩é 𝘭𝘢 𝘵𝘶𝘢 𝘢𝘯𝘪𝘮𝘢 𝘴𝘪 𝘳𝘪𝘤𝘰𝘯𝘰𝘴𝘤𝘢 𝘦 𝘴𝘪 𝘭𝘪𝘣𝘦𝘳𝘪"
© Nella Tarantino, ANANKE
© Nella Tarantino, ANANKE
© Nella Tarantino, ANANKE
© Nella Tarantino, ANANKE
© Nella Tarantino, ANANKE
© Nella Tarantino, ANANKE
© Nella Tarantino, ANANKE
© Nella Tarantino, ANANKE
Lab Di Cult 147 Fiaf
Presso HUB Ente Parco Campi Flegrei al Rione Terra
MARIANA BATTISTA | SEBASTIANO BORRELLI | LUIGI BORRONE | LELLO CAMPANELLI | LUIGI CATUOGNO | FRANCESCA CILENTO       LUIGI CIPRIANO | ELENA IACONO | MAURIZIO IAZEOLLA | GAETANO NAPOLITANO RICCARDO PETRONE | RINO RAGUCCI | ENZA SOLA MASSIMO TAGLIAFERRI | TIZIANA VARANI | LUCIO VOLPE
Il LAB Di Cult 147 FIAF è stato una rara opportunità di crescita. Un percorso “a tappe” che ha coinvolto più province della Campania, diventando di fatto un laboratorio regionale, luogo di apertura, incontro, conoscenza e sinergia, che ha superato i confini territoriali dei circoli coinvolti e dei singoli iscritti.
Dall’ideazione al prodotto finale, i sedici partecipanti sono stati accompagnati dal tutor in un percorso di introspezione, durante il quale è emerso, attraverso il linguaggio fotografico, il singolo “sguardo” di ogni autore.
Il tema CONFINI, che si prestava a tante declinazioni, è stato affidato al gruppo in maniera libera, senza definirne in partenza contenuti, schemi o punti specifici da affrontare. E, concretizzando le inclinazioni e le scelte di ogni singolo, i progetti hanno, man mano, preso forma, lasciando emergere approcci differenti, personali, emotivi e profondi.
Così i CONFINI sono diventati crepe sui muri di casa, un lembo di pelle, le vetrine dei negozi, la periferia abbandonata di un territorio, il tentativo di Ulisse di tornare o di sconfinare in luoghi ignoti. E ancora, luci e ombre, sacro e profano, i riflessi allo specchio, le disuguaglianze sociali, il gioco dell’uomo con l’inesorabile scorrere del tempo o l’arrivo della morte che lascia il ricordo di chi non c’è più.
Nei singoli progetti ogni interpretazione del tema CONFINI è stata uno spunto di riflessione, un’apertura all’altro e un contributo prezioso che vede la sua spontanea conlcusione in questo lavoro, che, con gioia e orgoglio, condividiamo attraverso questa mostra. 
Valentino Petrosino DP FIAF Salerno e coordinatore del LAB
© Elena Iacono
© Elena Iacono
© Massimo Tagliaferri
© Massimo Tagliaferri
© Tiziana Varani
© Tiziana Varani
© Lucio Volpe
© Lucio Volpe

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